Vincenzo Greco
Lo “spirito di Assisi” non ha smesso di soffiare da quando l’intuizione profetica di Giovanni Paolo II convocò ad Assisi il 26 ottobre 1986 il primo incontro mondiale tra i rappresentati delle Religioni, per la pace. Un gesto che non si lascia facilmente inquadrare nel contesto della teologia delle religioni. Quell’incontro ha innescato una reazione a catena fatta di dialogo, incontro e accoglienza tra le diverse religioni. Un nuovo modo di comprendere la responsabilità dei credenti davanti alla sfida della pace. Assisi è diventata città della pace, perchè porta incisa nella sua storia la memoria-profezia della pace nella figura di S. Francesco d’Assisi. Nel 2011 papa Benedetto XVI ha voluto mettersi sulla orme del suo predecessore, pellegrino di pace e di verità.
Il saggio è frutto di un lavoro sul campo, non vuole essere una lettura teologia, ma semplicemente un contributo per evidenziare l’attualità di questo “pellegrinaggio di pace”, il quale deve essere ancora esplorato in tutto il suo valore “profetico e storico”. La prassi inaugurata da Giovanni Paolo II è una eredità per la chiesa del futuro, una prassi quanto mai auspicabile in riferimento al progresso della pace e del dialogo costruttivo tra le religioni.